ROBERTO DAMIANI | Lo spessore dell’acqua

Dove: Casa Tempini

Incontro con l’autore: 
domenica 28 agosto | ore 20.00
Presentazione della mostra Lo spessore dell’acqua

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Lo spessore dell’acqua

Questa mostra nasce per caso, quando alcune foglie autunnali che galleggiano nell’acqua del Parco Naturale delle Torbiere di Iseo catturano il mio sguardo durante una delle mie indispensabili e frequenti camminate in ambiente naturale, sono materiale effimero ma pronto per essere impresso dall’ottica, fotografie che ancora non ho scattato.

Queste immagini mi danno l’ispirazione per iniziare una ricerca fotografica sui dettagli, sull’infinitesimamente piccolo, su ciò che sfugge allo sguardo rapido con cui normalmente osserviamo il mondo.

Poco dopo arriva la pandemia e il mondo si ferma, e lo sguardo sull’infinitesimamente piccolo ha il tempo per diventare ancora più attento.

Non potendo più camminare nel mondo, e osservarlo, inizio a guardare il mio giardino. Fotografo i fili d’erba bagnati dalla rugiada del mattino.

Quello che il mio occhio scopre insieme all’obiettivo, quasi come una visione che all’improvviso trova spazio dentro me, è il riflesso in ogni singola goccia di rugiada, che riproduce sulla propria superficie, come se fosse essa stessa una macchina fotografica, l’universo che la circonda. Tutte, anche le più microscopiche, contengono l’immagine perfetta di un minuscolo mondo.

Il titolo Lo spessore dell’acqua è arrivato in corso d’opera, così come le prime

immagini sono arrivate senza che le avessi cercate. Le fotografie scattate nelle Torbiere mostrano un’acqua che sembra avere uno spessore materico, quasi non fluido, mentre le fotografie delle gocce di rugiada rimandano a uno spessore infinitesimale, precario, evanescente.

Lo “spessore dell’acqua”, nondimeno, ci rimanda a un significato più che attuale: lo spessore valoriale dell’acqua con la sua importanza vitale per la natura, l’uomo e gli animali.

Roberto Damiani

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ROBERTO DAMIANI nasce a Ovanengo, piccola frazione di Orzinuovi (Bs) nel 1954. Inizia la sua attività nel 1973, si specializza molto presto nella fotografia medica. Dopo qualche anno allarga i suoi interessi, affiancando al suo lavoro un’attività di riprese  e presentazioni audiovisive nel campo scientifico, nel settore teatrale e museale, grazie alla quale inizia a collaborare con teatri e musei di Brescia e altre società del territorio. Nel 2017, conclusi i 44 anni di attività, riscopre il tempo per la fotografia artistica e la sperimentazione della tecnica fotografica. Il suo fotografare è minimale sia nell’impostazione che nell’elaborazione. Preferisce la semplicità al rovello tecnologico, la concentrazione della mente alla velocità dell’attimo, lo sguardo alle parole.