Location: CittàdellaCultura
Incontro con l’autore: sabato 14 settembre | ore 17,00
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Vaupés – il fiume di stelle e la palma della musica
Ermanno Stradelli è il più importante esploratore italiano dell’Amazzonia. Nato nel 1852 a Borgotaro (Parma) in una famiglia nobile da cui eredita il titolo di conte, studia nel collegio Santa Caterina di Pisa, si iscrive alla facoltà di giurisprudenza di quell’ateneo e compone versi, ma ben presto si dedica per conto proprio a studi di etnologia, topografia, farmacologia e omeopatia, botanica e zoologia, fotografia, portoghese e spagnolo, tutto quanto cioè gli è necessario per realizzare il suo sogno di diventare esploratore e geografo.I suoi viaggi si distinguono da quelli di molti esploratori suoi contemporanei per l’approccio rispettoso ed etnologicamente avanzato alle culture indigene amazzoniche, oggetto di uno studio disinteressato e scevro da preconcetti eurocentrici.Dai suoi ritratti fotografici e dai suoi resoconti, emerge una lettura originale dell’Amazzonia di fine Ottocento.I suoi itinerari attraverso fiumi e foreste in parte inesplorati, sono ripercorsi, in questa esposizione, attraverso il registro iconografico prodotto, da fotografo pioniere, nel corso delle sue difficoltose spedizioni nell’interno amazzonense, e attraverso le immagini di Graziano Bartolini, realizzate in occasione di una spedizione fluviale sulle tracce dell’esploratore (1998).Bartolini è riuscito ad immortalare in modo suggestivo ed intimo i rituali sacro del Jurupari, eroe legislatore della mitologia amerindia, la cui importanza per gli indigeni aveva suscitato l’interesse di Stradelli emotivato le sue ricerche sui popoli nativi del fiume Uaupés.
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GRAZIANO BARTOLINI. Nato a Cesena nel 1958 realizza reportages prevalentemente a tema sociale da circa 25 anni.Ha viaggiato in più di venti paesi fra Europa, Asia e Nord Africa, ma è in numerosi paesi dell’America Latina dove si concentra il suo lavoro, testimoniato da numerosi viaggi e relative pubblicazioni, fra le quali Cuba: blanco y negro (1996), Dice Ifá (1998), Vaupés, il fiume di stelle e la palma della musica. (1999), La Habana como un Chevrolet (con presentazione di Alberto Korda), (1999-2007), Tocar sueños en Cuba (presentazione Danilo Manera, testi Miguel Mejides 2001), Il Foro Annonario di Cesena (2001), El Barrio de Colón (2006), Passione Pura-volti e gesti del sigaro a Cuba (prefazione di Eduardo Galeano, 2008).Negli ultimi 20 anni ha esposto in più di 50 città, in Italia ed in America. Ha realizzato inoltre (2002-2005), la ricognizione fotografica per documentare le fortezze progettate dagli Antonelli, una famiglia di ingegneri militari di origini romagnole che per tre generazioni realizzarono per conto della Corona di Spagna, durante il XVI e XVII secolo numerose fortezze nei paesi dei Caraibi (Porto Rico, Colombia, Panama, Messico, Cuba, Venezuela), nella costa mediterranea della Spagna e in Nord Africa (Algeria e Marocco).Attualmente è impegnato in una ricerca storico fotografica, in collaborazione con le massime autorità culturali cubane, ed il patrocinio dell’Unesco, destinata a realizzare un volume sulla storia della fotografia di Cuba partendo dal 1850 ed arrivando ai nostri giorni