CIRO CORTELLESSA, «Don’t forget Srebrenica. L’ultimo viaggio di Ibrahim Saban»

Location: Fienile
Presentazione della mostra: Mercoledì 19 settembre | ore 20.30
_____

“Don’t forget Srebrenica. L’ultimo viaggio di Ibrahim Saban”

Il reportage realizzato dal fotoreporter affronta il dramma della guerra nei Balcani dal 1992 al 1995 ed in particolar modo della città di Srebrenica dove si è perpetrato il più grande genocidio in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale.
In quest’area e non solo, la popolazione maschile dai 12 ai 75 anni, fu costretta a mettersi in salvo dall’imminente conquista della città, da 3 anni sotto assedio delle truppe serbo-bosniache del generale Ratko Mladic. La speranza di raggiungere la città di Tuzla situata nel territorio libero sotto il controllo delle truppe croato-musulmane fu resa vana per oltre 10.000 uomini che trovarono la morte a seguito di esecuzioni sommarie.
Nascondere uno sterminio di tale portata era praticamente impossibile e le fosse comuni, per le truppe serbo-bosniache, erano l’unica soluzione. Le voci dell’esistenza di tale metodo di occultamento delle vittime iniziarono in seguito a farsi sempre più frequenti e le prove non tardarono a venire a galla.
Grazie al lavoro del fotoreporter che seguiva il lavoro di un team di anatomopatologi forensi su una fossa comune scoperta sulle colline di Srebrenica, nasce questo lavoro di indagine su uno dei corpi adagiati in essa, in seguito identificato come Ibrahim Šaban.
Dopo ben 10 anni di ricerche, contatti e verifiche, il Centro di Identificazione del DNA di Tuzla ritrova la madre del giovane Ibrahim mediante i metodi scientifici a disposizione ed il fotoreporter ne documenta la sepoltura ed il dolore di una madre che aveva ormai perso le speranze di poter un giorno piangere su una tomba il proprio figlio.

CIRO CORTELLESSA vive e lavora a La Spezia. Ha realizzato i sui reportage in Bosnia, Turchia, Kurdistan Turco, India, confine Pakistano, Vietnam, Kazakistan, confine con la Cina, Kirghizistan, Uzbekistan, Rotta Balcanica, confine turco-siriano. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti in concorsi nazionali ed internazionali ed ha realizzato importanti mostre tra le quali: “Gente di Mercato” e “Infrarosso, il mondo dell’invisibile” (1997), “HD, il mito americano” (1999), “Presenze” (2000), “Srebrenica, 11 luglio 1995 – 11 luglio 2005, il genocidio e la memoria” (2002), “Il cielo sopra Srebrenica” (2003/2005 documentario sulla guerra in Bosnia ideato e realizzato con Marco Della Croce), “Good Morning Vietnam” (2008 sugli effetti dell’utilizzo dell’agente arancio durante la guerra in Vietnam), “Le figlie sono come le madri, donne lungo la via della seta” a seguito dell’omonimo documentario scritto e diretto da Lisa Castagna ( 2013 Merano (BZ), 2014 Bologna e 2015 città Expo Milano), “My Street Photography” (2015 Photolux, Lucca),  “Don’t forget Srebrenica, l’ultimo viaggio di Ibrahim Šaban” ( 2015/2016/2017  Padova, Brescia, Crema, Roma presso il Ministero degli Affari Esteri, Montevarchi presso la galleria d’arte Ca’ dei Medici), “La Terra altrove” (2017 sull’esodo dei rifugiati siriani lungo la rotta balcanica). Ha inoltre realizzato un reportage-dossier sugli effetti dell’utilizzo dei proiettili all’uranio impoverito durante la guerra in Bosnia pubblicato sull’Osservatorio dei Balcani (2006) e collaborato con le riviste Quark, Tutto Turismo, Viaggiando. Attualmente collabora con la rivista nazionale di viaggi e turismo That’s Italia e tiene corsi di Street Photography e Reportage.