GRAZIANO BARTOLINI, «Tocar sueños en Cuba. Buscando el músico invisible»

Location: Pieve di San Siro
Presentazione della mostra: Venerdì 21 settembre | ore 20.30
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“Tocar sueños en Cuba. Buscando el músico invisible”

Un fotografo italiano e uno scrittore cubano [Miguel Mejides ndr] si mettono in viaggio per l’isola caraibica, rivoluzionaria e ballerina. Li accompagnano la moglie del fotografo, incaricata di registrare canzoni al volo, e uno strano personaggio dagli oscuri intenti e dai curiosi poteri, l’uomo della faccia di luna. Costui è l’unico che sa esattamente cosa vuole e pertanto si guarda bene dal farlo capire e stende veli fumogeni depistanti ogni volta che apre bocca (…). I nostri adottano il solo accorgimento di spargere in giro caparbiamente, come sirene smaniose, richiami per quello che li ammalia e li inquieta: il rapporto dei cubani con la musica, che sull’isola zampilla ovunque, variegata e insieme inconfondibile, e che ha ancora province inesplorate, sorrisi spontanei, silenzi sfavillanti e buie melodie. È un campo già abbondantemente registrato, ritratto, filmato e raccontato in questi ultimi anni, eppure questo incongruo drappello riesce magicamente a regalarci delle novità e soprattutto a mostrarcele in modo nuovo. (…) Le fotografie di Graziano Bartolini ce ne restituiscono alcuni ricami sulla tela del quotidiano: rabberciati strumenti portati in spalla, santini ai muri, scalcinati interni con irriducibili televisori sovietici, portoni scuri, sedie a dondolo, panni eternamente stesi, resti di chissà quali bibliche piogge, scale sbilenche, ringhiere arrugginite, un’annotazione rapida sul pentagramma, pozzi e maioliche, muffa e biciclette, panchine e colonne, dita e marciapiedi, la metafisica chiocciola di un contrabbasso arricciolata come la coda d’un cavalluccio marino e un vecchietto equilibrista che levita con le maracas ai piedi.

GRAZIANO BARTOLINI. Nato a Cesena nel 1958 realizza reportages prevalentemente a tema sociale da circa 25 anni. Ha viaggiato in più di venti paesi fra Europa, Asia e Nord Africa, ma è in numerosi paesi dell’America Latina dove si concentra il suo lavoro, testimoniato da numerosi viaggi e relative pubblicazioni, fra le quali Cuba: blanco y negro (1996), Dice Ifá (1998), Vaupés, il fiume di stelle e la palma della musica. (1999), La Habana como un Chevrolet (con presentazione di Alberto Korda), (1999- 2007), Tocar sueños en Cuba (presentazione Danilo Manera, testi Miguel Mejides 2001), Il Foro Annonario di Cesena (2001), El Barrio de Colón (2006), Passione Pura-volti e gesti del sigaro a Cuba (prefazione di Eduardo Galeano, 2008).
Negli ultimi 20 anni ha esposto in più di 50 città, in Italia ed in America. Ha realizzato inoltre (2002-2005), la ricognizione fotografica per documentare le fortezze progettate dagli Antonelli, una famiglia di ingegneri militari di origini romagnole che per tre generazioni realizzarono per conto della Corona di Spagna, durante il XVI e XVII secolo numerose fortezze nei paesi dei Caraibi (Porto Rico, Colombia, Panama, Messico, Cuba, Venezuela), nella costa mediterranea della Spagna e in Nord Africa (Algeria e Marocco).
Attualmente è impegnato in una ricerca storico fotografica, in collaborazione con le massime autorità culturali cubane, ed il patrocinio dell’Unesco, destinata a realizzare un volume sulla storia della fotografia di Cuba partendo dal 1850 ed arrivando ai nostri giorni.